Nell’angolo destro del ring c’è Facebook che indossa una vestaglia blu, circondato da clickbaiter e hipster che si tengono per mano gridando: “Questo è il nostro piccolo mondo digitale!”.
Nell’angolo sinistro c’è Instagram con indosso una vestaglia rosa e viola che si sta facendo massaggiare le spalle da bellezze del fitness, blogger di viaggi e amanti dei selfie. Tutti loro con l’immancabile bocca da papera, glutei sodi e tag #senzafiltri.
Che lo scontro del secolo abbia inizio! Fate le vostre scommesse e state attenti con i popcorn. Se l’eccitazione vi porta alla nausea, usate i vostri pacchi di popcorn vuoti.
Primo round: Facebook volteggia come una farfalla e punge come una vespa. È il primo ad attaccare e sferra un diretto allo stomaco con lo storytelling. Tutti i giorni milioni di persone raccontando differenti storie qui: tristi, paurose, belle e divertente. Un giorno è sprecato se non ne scrivi nulla in merito.
Oh mio Dio, è un knock down al primo minuto! Instagram cade a terra, l’arbitro comincia a contare: dieci, nove, otto, sette, sei…!
Ma Instagram non si arrende, si rialza signore e signori! Guardate questi magnifici addominali tatuati, i suoi muscoli in movimento sotto quella pelle perfetta, quella deliziosa colazione… un momento, colazione?! No, è un’illusione, qualcuno ha appena portato decine di immagini di cibo sul ring.
Si rialza tenendosi alle corde e ridendo in faccia a Facebook. Perché ora anche lui ha lo storytelling grazie a terabyte di contenuti virtuali! Ci sono miliardi di contenuti foto e video unici e freschi ogni giorno. Ecco Hugh Jackman che porta a spasso il suo cane sulla riva del mare, e qui LP che si fa selfie nello studio, e lì Anthony Hopkins che suona il pianoforte. Com’è interessante guardare la vita degli altri! L’intero mondo è nelle tue tasche.
Facebook si mette in posizione difensiva ricordandosi che è stato creato 6 anni prima: Instagram attacca il suo corpo con persone giovani e creative che possono monetizzare le loro pagine sin da bambini. Facebook fa una finta laterale e lancia un gancio duro con la forza di 2 miliardi di utenti che sono qualcosa come 500 mila volte in più di quelli di Instagram, ha-ha!
Instagram lancia una serie di attacchi “limitati”: “Hai un limite di 5000 amici!”. Facebook: “E hai un limite di 2200 caratteri per messaggio!”.
Le storie arrivano, il pubblico grida.
Sembra un pareggio…
Ma aspettate, cos’è questo? Facebook tira fuori un asso dalla manica e colpisce l’avversario con la ricerca degli scienziati britannici: secondo loro, Instagram è più dannoso alla salute delle persone giovani rispetto agli altri social network:
- Causa depressione, solitudine, ansietà o paura di cadere dalla realtà;
- Diventa una ragione di sonno irregolare e preoccupazioni eccessive sull’aspetto;
- Ci sono cause di morte a causa di selfie in posti ad alto rischio.
E sono solo alcune delle cose più ovvie.
— E qual è il tuo tasso di danno secondo questa ricerca? — Sbuffa Instagram esaurito dal combattimento. — Terzo insieme a Twitter, — dice Facebook con franchezza mentre si strofina un livido sotto l’occhio.
E il buon vecchio Facebook rimane il campione: è più grande, vecchio e sicuro per la salute mentale. Il pubblico è scioccato, tutti chiedono la rivincita ma l’arbitro è inamovibile. E attenderemo fino al 2019 per vedere il secondo round e vedere chi sarà il vincitore.